chapter 9

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  1. lunalane`
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    9YheRFH

    Mi disse che era in ritardo per il lavoro e la tristezza non abbandonò il mio volto, non volevo essere lasciata da sola, avrebbe significato rimanere in compagnia dei miei pensieri e percepire quel vuoto dentro di me. Purtroppo non potevo farci molto, così lo aiutai ad annodare la cravatta: era una cosa che mi aveva insegnato mio padre quando ero bambina e che mi riusciva facilmente, non comprendevo come fosse possibile che quasi l'ottanta percento degli uomini non sapesse annodarla, era come non saper allacciare il reggiseno per le donne, strano. Gli sorrisi, mentre mi parlava di cosa avrebbe fatto quel giorno, mi piaceva che condividesse con me i suoi pensieri e le novità riguardo la sua giornata, mi faceva credere che stessimo procedendo nella giusta direzione. Io oggi ricevo due pazienti, Amanda, sai..quella con l'insonnia che tre settimane fa si presentò qui nel cuore della notte, e James, ha quattordici anni ed il nostro primo incontro. Pare che non riesca a controllare lo stress emotivo - gli spiegai, sorridendo e poi guardandolo negli occhi. I casi che trattavo non sempre erano interessanti come quelli che curavo all'ospedale, quando ci lavoravo, ma qualche volta capitava mi sorprendessero e per fortuna non avevo perso interesse per la mentalità altrui. Mi disse di farmi trovare pronta per le otto e mezza e il mio sorriso si ampliò, adoravo quando mi faceva quelle sorprese anche se ancora non riuscivo ad abituarmi alla routine sentimentale che avevamo stabilito. Sarò pronta - gli dissi baciandolo per salutarlo, ma quel bacio si prolungò per qualche secondo e allora strinsi la sua giacca. Disse che sarebbe dovuto andare via e allora sospirai rassegnata - Va bene - gli dissi alzando le mani in segno di resa, poi lo accompagnai alla porta e prima di chiuderla esitai - hey Mikaelson...vincerai la causa, lo so - gli dissi, parlandogli come se ci trovassimo al college, risi e tornai dentro. Pensai di non voler rimanere sola a pensare, così passai l'intera mattinata a pulire casa come una matta, intorno alle due del pomeriggio, dopo un pranzo veloce, ricevetti entrambi i miei pazienti e dopo andai a fare yoga al centro prenatale, intrattenendomi con un paio di amiche. Tornai intorno alle sei, avevo tutto il tempo per rilassarmi e prepararmi, ma quando andai in cucina vidi la posta e mi ricordai di quella lettera senza mittente, mi era totalmente passato di mente. La presi e la aprì con l'estremità di una delle chiavi di casa, riuscendo a non rompere la busta, poi presi il foglio dal suo interno e cominciai a leggerlo.

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4 replies since 16/8/2014, 01:47   80 views
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